
Il 26 maggio 2025 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale la Legge 76/2025 che entrerà in vigore il 10 giugno 2025.
La legge ha l’obiettivo di definire la partecipazione gestionale, economica e finanziaria, organizzativa e consultiva dei lavoratori alla gestione, all’organizzazione, ai profitti e ai risultati nonché alla proprietà delle aziende, individuando le modalità di promozione e incentivazione delle forme di partecipazione, in attuazione dell’articolo 46 della Costituzione
Ruolo centrale assume la contrattazione collettiva ad ogni livello. Le aziende che occupano meno di 35 dipendenti possono ricorrere anche agli enti bilaterali.
Vengono individuate 4 forme di partecipazione:
Partecipazione gestionale
Nelle società che adottano il sistema di governance tradizionale, gli statuti possono prevedere – in presenza di disposizioni dei contratti collettivi – la partecipazione di uno o più amministratori rappresentanti gli interessi dei lavoratori dipendenti al consiglio di amministrazione e al comitato per il controllo sulla gestione (ove presente).
Nelle società con struttura dualistica (consiglio di gestione e consiglio di sorveglianza) la contrattazione collettiva può prevedere la partecipazione di uno o più rappresentanti dei lavoratori al consiglio di sorveglianza.
Partecipazione al capitale
Quanto alla partecipazione economia e finanziaria dei lavoratori, sono previste le seguenti agevolazioni fiscali.
Per il solo anno 2025 in caso di distribuzione ai lavoratori dipendenti di una quota degli utili di impresa viene elevato a € 5.000 lordi (da € 3.000) il limite dell’importo complessivo soggetto all’imposta sostitutiva del 10% (5% per il triennio 2025-2027).
Tale agevolazione è sottoposta alle seguenti condizioni:
- la quota di utili distribuita ai lavoratori non deve essere inferiore al 10% degli utili complessivi; e
- la distribuzione di utili deve essere fatta in esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali,
- sottoscritti da soggetti maggiormente rappresentativi.
- il dipendente che percepisce tali importi, per beneficiare dell’agevolazione fiscale, deve essere titolare, nell’anno precedente, di un reddito di lavoro dipendente non superiore a € 80.000.
Inoltre, sempre per il 2025, i dividendi corrisposti ai lavoratori derivanti dalle azioni attribuite in sostituzione dei premi di risultato, sono esenti dalle imposte sui redditi per un ammontare pari al 50% per un importo non superiore a € 1.500 annui.
Partecipazione organizzativa
Le società potranno promuovere l’istituzione di commissioni paritetiche, composte da rappresentanti dell’impresa e dei lavoratori in eguale numero, finalizzate alla predisposizione di proposte di piani di miglioramento e di innovazione dei prodotti, dei processi produttivi, dei servizi e dell’organizzazione del lavoro. Le società potranno poi prevedere nel proprio organigramma ruoli di referenti della formazione, dei piani di welfare, delle politiche retributive, della qualità dei luoghi di lavoro, della conciliazione e della genitorialità, nonché quelle dei responsabili della diversità e dell’inclusione delle persone con disabilità.
Partecipazione consultiva
Si potrà, inoltre, prevedere che nell’ambito delle predette commissioni paritetiche, le RSU o RSA o, in mancanza, i rappresentanti dei lavoratori e le strutture territoriali degli enti bilaterali di settore possano essere preventivamente consultati in merito alle scelte aziendali. La definizione della composizione delle commissioni paritetiche per la partecipazione consultiva, nonché delle sedi, dei tempi, delle modalità e dei contenuti della consultazione è devoluta ai CCNL.
Formazione
La legge stabilisce obblighi formativi per i rappresentanti dei lavoratori coinvolti nelle commissioni o negli organi societari: almeno 10 ore annue, finanziabili tramite enti bilaterali, fondi interprofessionali o il Fondo Nuove Competenze, per sviluppare competenze tecniche, specialistiche e trasversali.