Equivalenza del CCNL negli appalti tra giusta retribuzione e libertà d’impresa: spunti dalla sentenza del TAR Toscana n. 1584/2025
La sentenza del Tar Toscana n. 1584/2025, pubblicata il 6 ottobre 2025, presenta un utile schema di orientamento per gli operatori e le stazioni appaltanti in relazione agli obblighi e agli oneri sugli stessi gravanti nel caso in cui il CCNL applicato ai dipendenti coinvolti nelle attività oggetto di gara sia diverso da quello previsto nel bando di gara. La stazione appaltante ha l’onere di individuare il corretto CCNL in coerenza con le attività oggetto di affidamento e l’azienda concorrente ha l’onere di dimostrare l’equivalenza dei trattamenti applicati ai propri dipendenti in forza di un diverso CCNL, sia in termini normativi che economici.
Massima
Le imprese che partecipano ad una gara per un appalto pubblico, ovvero per la concessione di un pubblico servizio possono liberamente concorrere, ma non possono utilizzare come fattore competitivo il trattamento economico e normativo destinato ai lavoratori, che deve essere complessivamente equivalente al minimo previsto dal contratto collettivo di lavoro individuato dalla stazione appaltante e che, pertanto, rappresenta un limite inderogabile nell’elaborazione delle strategie competitive.
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